La personalità ai tempi dei social

Il nostro corpo, la nostra immagine, influenzano profondamente la costruzione della nostra personalità.

Danno forma a un pensiero, a un’idea che abbiamo di noi stessi. E il confronto con gli altri contribuisce a definire il modo in cui ci percepiamo.

La nostra identità non è qualcosa di fisso: cresce, si modella, si affina attraverso il lavoro che facciamo su noi stessi e attraverso il feedback che riceviamo dall’esterno, da come gli altri ci vedono e ci riconoscono. 

Tutto questo processo inizia molto presto, nelle prime relazioni con i nostri genitori o con le figure che si prendono cura di noi.

È una costruzione continua, che riguarda sia la nostra dimensione intellettiva sia quella fisica.

Crescendo, lavoriamo sulle nostre sicurezze e insicurezze, migliorando tanto gli aspetti cognitivi quanto quelli corporei. 

Cerchiamo maturità, ma soprattutto stabilità, radicamento, una personalità forte e presente.

Prima dell’arrivo dei social, questo lavoro avveniva dentro la nostra realtà quotidiana: investivamo sulla persona reale, quella che ci affacciava al mondo reale.

Oggi, invece, sempre più persone investono nell’immagine virtuale. 

Curano profili, post, contenuti che spesso non corrispondono a chi sono realmente.

Si costruisce una personalità parallela: sicura online, fragile nella vita reale.

Una identità surrogata che dà la sensazione di essere forti, brillanti, sicuri, felici, ma che in realtà amplifica le insicurezze quando ci troviamo davanti ad una persona, ad uno sguardo, ad una relazione autentica.

È un fenomeno in continua crescita, e sta intaccando profondamente i nostri rapporti umani.

Costruire un’immagine di sé distaccata da quella reale ci svuota, ci indebolisce.

Ci rende più insicuri nel mondo reale e alimenta la paura del confronto, fino a chiuderci nelle relazioni tradizionali, proprio quelle che avrebbero la forza di darci nutrimento e presenza.